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prega.Fallo, sgranando il tuo rosario azzurro di plastica che tieni in una busta ugualmente di plastica con dentro un foglio di carta fotocopiato dove c&039;è fuori l&039;immagine della Madonna e dentro la preghiera che non si sa mai, potresti scordarla.E finito col rosario tiri fuori un altro santino, lo guardi e gli parli piano, a fior di labbra… E forse ti risponde perché ti si inumidiscono gli occhi…O è solo un riflesso, non so.La fede.O ce l&039;hai o non ce l&039;hai.Dicono che a qualcuno può venire, tipo sulla via di Damasco e qualcuno può perderla quando le ingiustizie della vita sono troppe.Io non ce l&039;ho. Ed ogni tanto invidio che crede in un qualcosa &034;dopo&034;.Ma proprio non ce la faccio a credere che parlare con un santino migliori la vita.La chiesa cattolica dice:Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.Beati i miti perché possederanno la terra.Beati quelli che piangono perché saranno consolati.Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli. (Sì è un copiaincolla non lo so a memoria)Insomma la religione cattolica ti dice &034;vivi di merda adesso, tieni la testa bassa, porgi l&039;altra guancia e dopo andrà tutto bene&034;… Solo io ci sento puzza di fregatura?E comunque sia chiaro, È una riflessione la mia, non sto scherzando sulla signora che ha tutti i diritti di credere fino a che la sua libertà non limita la mia (cosa che però la Chiesa tende a fare).

prega.Fallo, sgranando il tuo rosario azzurro di plastica che tieni in una busta ugualmente di plastica con dentro un foglio di carta fotocopiato dove c&039;è fuori l&039;immagine della Madonna e dentro la preghiera che non si sa mai, potresti scordarla.E finito col rosario tiri fuori un altro santino, lo guardi e gli parli piano, a fior di labbra… E forse ti risponde perché ti si inumidiscono gli occhi…O è solo un riflesso, non so.La fede.O ce l&039;hai o non ce l&039;hai.Dicono che a qualcuno può venire, tipo sulla via di Damasco e qualcuno può perderla quando le ingiustizie della vita sono troppe.Io non ce l&039;ho. Ed ogni tanto invidio che crede in un qualcosa &034;dopo&034;.Ma proprio non ce la faccio a credere che parlare con un santino migliori la vita.La chiesa cattolica dice:Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.Beati i miti perché possederanno la terra.Beati quelli che piangono perché saranno consolati.Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli. (Sì è un copiaincolla non lo so a memoria)Insomma la religione cattolica ti dice &034;vivi di merda adesso, tieni la testa bassa, porgi l&039;altra guancia e dopo andrà tutto bene&034;… Solo io ci sento puzza di fregatura?E comunque sia chiaro, È una riflessione la mia, non sto scherzando sulla signora che ha tutti i diritti di credere fino a che la sua libertà non limita la mia (cosa che però la Chiesa tende a fare).prega.Fallo, sgranando il tuo rosario azzurro di plastica che tieni in una busta ugualmente di plastica con dentro un foglio di carta fotocopiato dove c&039;è fuori l&039;immagine della Madonna e dentro la preghiera che non si sa mai, potresti scordarla.E finito col rosario tiri fuori un altro santino, lo guardi e gli parli piano, a fior di labbra… E forse ti risponde perché ti si inumidiscono gli occhi…O è solo un riflesso, non so.La fede.O ce l&039;hai o non ce l&039;hai.Dicono che a qualcuno può venire, tipo sulla via di Damasco e qualcuno può perderla quando le ingiustizie della vita sono troppe.Io non ce l&039;ho. Ed ogni tanto invidio che crede in un qualcosa &034;dopo&034;.Ma proprio non ce la faccio a credere che parlare con un santino migliori la vita.La chiesa cattolica dice:Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.Beati i miti perché possederanno la terra.Beati quelli che piangono perché saranno consolati.Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli. (Sì è un copiaincolla non lo so a memoria)Insomma la religione cattolica ti dice &034;vivi di merda adesso, tieni la testa bassa, porgi l&039;altra guancia e dopo andrà tutto bene&034;… Solo io ci sento puzza di fregatura?E comunque sia chiaro, È una riflessione la mia, non sto scherzando sulla signora che ha tutti i diritti di credere fino a che la sua libertà non limita la mia (cosa che però la Chiesa tende a fare).

Ed è sempre come se non fosse passato un solo giorno.Con certi luoghi e con certe persone è così.Questo non vuol dire che tutto rimanga uguale, anzi sia le persone che i luoghi cambiano.Ci sono assenze che si fanno sentire, ci sono nuove storie da condividere, e soprattutto c&039;è di fondo un senso di appartenenza che riconosci prima con lo stomaco e poi con la testa.Quella voce che ti gira in testa dopo una bella serata ti dice &034;Andiamo a salutare i ragazzi che è parecchio che non li vediamo!&034; E non accetta un no come risposta.Sai benissimo che quel saluto durerà un&039;ora, una birra ed uno shot di vodka (uno solo se sei fortunato, e stanotte lo sono stato) ma se non fosse così non sarebbe il vecchiofiume.Io lì dentro ci sono cresciuto. Se sono la persona che sono, nel bene e nel male, lo devo ai luoghi ed alle persone che mi hanno visto essere il mio meglio ed il mio peggio.modena storiedituttiigiorni lamiavitaordinariaamici? no semplici conoscentiEd è sempre come se non fosse passato un solo giorno.Con certi luoghi e con certe persone è così.Questo non vuol dire che tutto rimanga uguale, anzi sia le persone che i luoghi cambiano.Ci sono assenze che si fanno sentire, ci sono nuove storie da condividere, e soprattutto c&039;è di fondo un senso di appartenenza che riconosci prima con lo stomaco e poi con la testa.Quella voce che ti gira in testa dopo una bella serata ti dice &034;Andiamo a salutare i ragazzi che è parecchio che non li vediamo!&034; E non accetta un no come risposta.Sai benissimo che quel saluto durerà un&039;ora, una birra ed uno shot di vodka (uno solo se sei fortunato, e stanotte lo sono stato) ma se non fosse così non sarebbe il vecchiofiume.Io lì dentro ci sono cresciuto. Se sono la persona che sono, nel bene e nel male, lo devo ai luoghi ed alle persone che mi hanno visto essere il mio meglio ed il mio peggio.modena storiedituttiigiorni lamiavitaordinariaamici? no semplici conoscenti

Le &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei serpenti a due teste che scorrono sui binari, avanti e indietro.E dentro ai serpenti ci sono persone, ed ognuna ha una sua storia.Portano riviste, libri, cellulari e biciclette.Producono risate, urla, sospiri e sbadigli.Emanano profumi, scoregge (silenziose ma spesso fetenti), aliti ed esclusi da ascelle &034;importanti&034;.Lanciano sorrisi, sguardi, parole e silenzi.Ogni persona è una storia, ogni incontro, scontro, fuga o ritorno è una storia nella storia.Su una sola corsa della metropolitana ci sono migliaia di storie e non basterebbe una vita per conoscerle tutte.Però è bello guardare e vedere, ascoltare e sentire perché c&039;è sempre da imparare no?metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorniLe &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei serpenti a due teste che scorrono sui binari, avanti e indietro.E dentro ai serpenti ci sono persone, ed ognuna ha una sua storia.Portano riviste, libri, cellulari e biciclette.Producono risate, urla, sospiri e sbadigli.Emanano profumi, scoregge (silenziose ma spesso fetenti), aliti ed esclusi da ascelle &034;importanti&034;.Lanciano sorrisi, sguardi, parole e silenzi.Ogni persona è una storia, ogni incontro, scontro, fuga o ritorno è una storia nella storia.Su una sola corsa della metropolitana ci sono migliaia di storie e non basterebbe una vita per conoscerle tutte.Però è bello guardare e vedere, ascoltare e sentire perché c&039;è sempre da imparare no?metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Mi si è seduto di fianco.Mi sono detto, oggi è lui! Bandana in testa a stelle e strisce giubbotto di jeans ricoperto di pins e stivali a punta.Di solito non scelgo, fotografo ed osservo chi ho di fronte, ma lui era troppo.Prima l&039;ho sbirciato dal lato.Smanettava sul cellulare, componendo la playlist per il viaggio, solo musica rock chiaramente.Poi, mentre ascoltava la musica tenendo il ritmo con un piede ha cominciato a sorridere.Io ho cominciato a leggere le spille, c&039;erano tutti, Elvis, Dylan, Rolling Stones, e un sacco che io nella mia ignoranza non conosco. Tra tutte però ho notato la spilla del Rocky horror picture show e gli ho guardato le mani per vedere se aveva tatuato love e hate come Eddie. No :)Lui invece non ha guardato nessuno, si è chiuso nel suo mondo di musica ed ha lasciato fuori tutto il resto.Con calma mi sono alzato ed ho rubato questo scatto. “Rock&039;n&039;Roll significa fare quel cazzo che vuoi. Non significa strafarsi di droga o essere edonistici: significa non badare a cosa gli altri pensano di te. Rock&039;n&039;Roll significa cercare il piacere definitivo.” rocknroll rockandroll bluto johnbelushi eddie rockyhorrorpictureshow metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorniMi si è seduto di fianco.Mi sono detto, oggi è lui! Bandana in testa a stelle e strisce giubbotto di jeans ricoperto di pins e stivali a punta.Di solito non scelgo, fotografo ed osservo chi ho di fronte, ma lui era troppo.Prima l&039;ho sbirciato dal lato.Smanettava sul cellulare, componendo la playlist per il viaggio, solo musica rock chiaramente.Poi, mentre ascoltava la musica tenendo il ritmo con un piede ha cominciato a sorridere.Io ho cominciato a leggere le spille, c&039;erano tutti, Elvis, Dylan, Rolling Stones, e un sacco che io nella mia ignoranza non conosco. Tra tutte però ho notato la spilla del Rocky horror picture show e gli ho guardato le mani per vedere se aveva tatuato love e hate come Eddie. No :)Lui invece non ha guardato nessuno, si è chiuso nel suo mondo di musica ed ha lasciato fuori tutto il resto.Con calma mi sono alzato ed ho rubato questo scatto. “Rock&039;n&039;Roll significa fare quel cazzo che vuoi. Non significa strafarsi di droga o essere edonistici: significa non badare a cosa gli altri pensano di te. Rock&039;n&039;Roll significa cercare il piacere definitivo.” rocknroll rockandroll bluto johnbelushi eddie rockyhorrorpictureshow metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Scarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole appena accennate, socchiudendo le labbra.E la mia mente malata, o meglio la mente che questo mondo moderno cerca di fare ammalare, per un attimo ha pensato: &034;Non sarà un estremista?&034; Solo perché stava pregando.Non l&039;ho fatto apposta, è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, figlio della paura e del terrore che ogni giorno ci arriva da ogni parte del mondo, un terrore sia reale che pilotato dai media.Mi sono pentito subito: un uomo che prega, soprattutto se lo fa in una metropolitana per se stesso e per il suo Dio e non in una chiesa per farsi vedere (e poi magari appena uscito dalla chiesa butta odio sugli extracomuni, rom, gay, ecc.) Lo fa perché ci crede.E probabilmente è molto meglio di molti altri.Non ha disturbato, non ha ostentato, non ha chiesto nulla.E va bene così.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorniScarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole appena accennate, socchiudendo le labbra.E la mia mente malata, o meglio la mente che questo mondo moderno cerca di fare ammalare, per un attimo ha pensato: &034;Non sarà un estremista?&034; Solo perché stava pregando.Non l&039;ho fatto apposta, è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, figlio della paura e del terrore che ogni giorno ci arriva da ogni parte del mondo, un terrore sia reale che pilotato dai media.Mi sono pentito subito: un uomo che prega, soprattutto se lo fa in una metropolitana per se stesso e per il suo Dio e non in una chiesa per farsi vedere (e poi magari appena uscito dalla chiesa butta odio sugli extracomuni, rom, gay, ecc.) Lo fa perché ci crede.E probabilmente è molto meglio di molti altri.Non ha disturbato, non ha ostentato, non ha chiesto nulla.E va bene così.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Ciao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e Gabriele Vacis e come sempre siamo finiti non so dove &x1f600;. Posso però dirvi che, anche se non si dove sia, a me sembra un bel posto e che ci si sta molto bene.Io credevo di conoscere abbastanza bene la figura di Olivetti ma come potete immaginare, vista la premessa, abbastanza non era poi molto.Adriano, suo padre Camillo, il figlio Roberto e molte delle persone che hanno ruotato attorno alla Olivetti erano persone che hanno creduto in un sogno e che hanno provato a realizzare un&039;utopia… E non ci sono andati lontano. Scoprendo la loro storia ti rendi conto che quello che ci hanno sempre detto non è vero: le cose si possono fare e si possono fare bene; certo farle bene è più difficile e se si parla di lavoro è meno redditizio ma secondo me ne vale la pena ed è possibile.Adriano Olivetti morì il 27 febbraio 1960, a 60 anni.Se fosse vissuto qualche anno in più sono convinto che l&039;Italia sarebbe un posto diverso, più &034;umano&034;. L&039;11 ed il 12 giugno alle 20 e 45, presso la Casa della Danza e della Musica di Basiglio in via Roma metteremo in scena con tutta l&039;umiltà e l&039;amore possibile quello che ci è rimasto attaccato alla pelle, sia dentro che fuori.Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere il giorno che devo prenotare: i posti sono limitati.Se siete arrivati a leggere fin qui grazie,Steeeve

Ciao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e Gabriele Vacis e come sempre siamo finiti non so dove &x1f600;. Posso però dirvi che, anche se non si dove sia, a me sembra un bel posto e che ci si sta molto bene.Io credevo di conoscere abbastanza bene la figura di Olivetti ma come potete immaginare, vista la premessa, abbastanza non era poi molto.Adriano, suo padre Camillo, il figlio Roberto e molte delle persone che hanno ruotato attorno alla Olivetti erano persone che hanno creduto in un sogno e che hanno provato a realizzare un&039;utopia… E non ci sono andati lontano. Scoprendo la loro storia ti rendi conto che quello che ci hanno sempre detto non è vero: le cose si possono fare e si possono fare bene; certo farle bene è più difficile e se si parla di lavoro è meno redditizio ma secondo me ne vale la pena ed è possibile.Adriano Olivetti morì il 27 febbraio 1960, a 60 anni.Se fosse vissuto qualche anno in più sono convinto che l&039;Italia sarebbe un posto diverso, più &034;umano&034;. L&039;11 ed il 12 giugno alle 20 e 45, presso la Casa della Danza e della Musica di Basiglio in via Roma metteremo in scena con tutta l&039;umiltà e l&039;amore possibile quello che ci è rimasto attaccato alla pelle, sia dentro che fuori.Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere il giorno che devo prenotare: i posti sono limitati.Se siete arrivati a leggere fin qui grazie,SteeeveCiao a tutti.Quest&039;anno a BEAT, la scuola d&039;arte che frequento da qualche anno abbiamo deciso di fare uno spettacolo su Adriano Olivetti.Siamo partiti dal testo teatrale di Laura Cumino e Gabriele Vacis e come sempre siamo finiti non so dove &x1f600;. Posso però dirvi che, anche se non si dove sia, a me sembra un bel posto e che ci si sta molto bene.Io credevo di conoscere abbastanza bene la figura di Olivetti ma come potete immaginare, vista la premessa, abbastanza non era poi molto.Adriano, suo padre Camillo, il figlio Roberto e molte delle persone che hanno ruotato attorno alla Olivetti erano persone che hanno creduto in un sogno e che hanno provato a realizzare un&039;utopia… E non ci sono andati lontano. Scoprendo la loro storia ti rendi conto che quello che ci hanno sempre detto non è vero: le cose si possono fare e si possono fare bene; certo farle bene è più difficile e se si parla di lavoro è meno redditizio ma secondo me ne vale la pena ed è possibile.Adriano Olivetti morì il 27 febbraio 1960, a 60 anni.Se fosse vissuto qualche anno in più sono convinto che l&039;Italia sarebbe un posto diverso, più &034;umano&034;. L&039;11 ed il 12 giugno alle 20 e 45, presso la Casa della Danza e della Musica di Basiglio in via Roma metteremo in scena con tutta l&039;umiltà e l&039;amore possibile quello che ci è rimasto attaccato alla pelle, sia dentro che fuori.Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere il giorno che devo prenotare: i posti sono limitati.Se siete arrivati a leggere fin qui grazie,Steeeve

Non ce la faccio; è più forte di me.Quando qualcuno si mette a leggere un libro vicino a me DEVO vederne il titolo.Prima però cerco di indovinarlo in base alla persona.Arriva lei, molto giovane, carina, in direzione scuola.Non fa in tempo a sedersi che infila la testa nel libro, chiudendo il mondo fuori… Conosco la sensazione. Non sono compiuti, non sta leggendo per obbligo ma per piacere… Si vede.Mi viene da pensare ad un romanzo rosa o peggio ancora ad uno rossorosa con vampiri traslucidi che girano di giorno ed invece…Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (nata Levi), moglie di Leone Ginzburg e sorella di Paola Levi (prima moglie di Adriano Olivetti).È bastato questo a farmi sorridere oggi.La vita ti sorprende sempre e le certezze ti impediscono di andare avanti.Ps io non l&039;ho mai letto e credo che lo farò a breve.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni libro book leggereNon ce la faccio; è più forte di me.Quando qualcuno si mette a leggere un libro vicino a me DEVO vederne il titolo.Prima però cerco di indovinarlo in base alla persona.Arriva lei, molto giovane, carina, in direzione scuola.Non fa in tempo a sedersi che infila la testa nel libro, chiudendo il mondo fuori… Conosco la sensazione. Non sono compiuti, non sta leggendo per obbligo ma per piacere… Si vede.Mi viene da pensare ad un romanzo rosa o peggio ancora ad uno rossorosa con vampiri traslucidi che girano di giorno ed invece…Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (nata Levi), moglie di Leone Ginzburg e sorella di Paola Levi (prima moglie di Adriano Olivetti).È bastato questo a farmi sorridere oggi.La vita ti sorprende sempre e le certezze ti impediscono di andare avanti.Ps io non l&039;ho mai letto e credo che lo farò a breve.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni libro book leggere

Le cose succedono se guardi, ma anche se non guardi.Metropolitana linea verde direzione Abbiategrasso.Anche se non è il mio solito orario faccio lo stesso una foto per le mie storiedituttiigiorni in metropolitana.Coppia di fronte che parla di esami medici, lui chiede e lei spiega. Ho il sospetto che lei un po&039; inventi ma non posso saperlo con certezza.Lui ha un tampone di cotone sul braccio sinistro,.Esami del sangue? Visita di controllo? Cerco di carpire cosa dicono ma sono sud americani e passano dalla loro lingua all&039;italiano senza soluzione di continuità.In certi momenti, più che coetanei quali sono, probabilmente sposati, sembrano madre e figlio per gli atteggiamenti e i toni delle risposte di lei.Ho raccolto abbastanza materiale, scriverò dopo.Estraggo il mio Kindle e mi metto a leggere.Come sempre succede se il libro è bello sparisco da questo mondo ed entro in un altro.Sono sul pianeta Shada quando il corpo mi richiama indietro, l&039;aria sul mio pianeta di origine è cambiata.Lui è per terra, con la schiena appoggiata agli sgabelli, lei al suo fianco che gli carezza la testa.Probabilmente un mancamento, l&039;immagine di madre è sempre più forte. Deve essere successo non da molto, la gente si è tutta allontanata creando un vuoto come se lui avesse la peste e guarda.Metto via il Kindle e faccio per chiedergli se hanno bisogno ma anche io esito, la mia testa sta raccogliendo ancora dati e come mi capita quando improvviso a teatro il mio corpo vuole andare in una direzione ma la mia mente lo ferma per capire. Ci fosse stato Marco mi avrebbe detto che il mio sentire era chiaro ma ho esitato è &034;sono morto&034;.La signora in piedi al suo fianco, dall&039;altro lato rispetto alla madre/moglie agisce.Ha 55/60 anni, italiana, vestita da lavoro in ufficio, trasmette distacco e posizione sociale buona.Guarda lei e dice pratica &034;lo mettiamo seduto? Vuole una mano a tirarlo su?&034;Lo fa e risolve la situazione.La vita che si era fermata torna a scorrere. Sento di aver perso un momento, non per mettermi in mostra, per aiutare ef io mi sento &034;sbagliato&034; per non esserci stato quando un essere umano aveva bisogno.

Le cose succedono se guardi, ma anche se non guardi.Metropolitana linea verde direzione Abbiategrasso.Anche se non è il mio solito orario faccio lo stesso una foto per le mie storiedituttiigiorni in metropolitana.Coppia di fronte che parla di esami medici, lui chiede e lei spiega. Ho il sospetto che lei un po&039; inventi ma non posso saperlo con certezza.Lui ha un tampone di cotone sul braccio sinistro,.Esami del sangue? Visita di controllo? Cerco di carpire cosa dicono ma sono sud americani e passano dalla loro lingua all&039;italiano senza soluzione di continuità.In certi momenti, più che coetanei quali sono, probabilmente sposati, sembrano madre e figlio per gli atteggiamenti e i toni delle risposte di lei.Ho raccolto abbastanza materiale, scriverò dopo.Estraggo il mio Kindle e mi metto a leggere.Come sempre succede se il libro è bello sparisco da questo mondo ed entro in un altro.Sono sul pianeta Shada quando il corpo mi richiama indietro, l&039;aria sul mio pianeta di origine è cambiata.Lui è per terra, con la schiena appoggiata agli sgabelli, lei al suo fianco che gli carezza la testa.Probabilmente un mancamento, l&039;immagine di madre è sempre più forte. Deve essere successo non da molto, la gente si è tutta allontanata creando un vuoto come se lui avesse la peste e guarda.Metto via il Kindle e faccio per chiedergli se hanno bisogno ma anche io esito, la mia testa sta raccogliendo ancora dati e come mi capita quando improvviso a teatro il mio corpo vuole andare in una direzione ma la mia mente lo ferma per capire. Ci fosse stato Marco mi avrebbe detto che il mio sentire era chiaro ma ho esitato è &034;sono morto&034;.La signora in piedi al suo fianco, dall&039;altro lato rispetto alla madre/moglie agisce.Ha 55/60 anni, italiana, vestita da lavoro in ufficio, trasmette distacco e posizione sociale buona.Guarda lei e dice pratica &034;lo mettiamo seduto? Vuole una mano a tirarlo su?&034;Lo fa e risolve la situazione.La vita che si era fermata torna a scorrere. Sento di aver perso un momento, non per mettermi in mostra, per aiutare ef io mi sento &034;sbagliato&034; per non esserci stato quando un essere umano aveva bisogno.Le cose succedono se guardi, ma anche se non guardi.Metropolitana linea verde direzione Abbiategrasso.Anche se non è il mio solito orario faccio lo stesso una foto per le mie storiedituttiigiorni in metropolitana.Coppia di fronte che parla di esami medici, lui chiede e lei spiega. Ho il sospetto che lei un po&039; inventi ma non posso saperlo con certezza.Lui ha un tampone di cotone sul braccio sinistro,.Esami del sangue? Visita di controllo? Cerco di carpire cosa dicono ma sono sud americani e passano dalla loro lingua all&039;italiano senza soluzione di continuità.In certi momenti, più che coetanei quali sono, probabilmente sposati, sembrano madre e figlio per gli atteggiamenti e i toni delle risposte di lei.Ho raccolto abbastanza materiale, scriverò dopo.Estraggo il mio Kindle e mi metto a leggere.Come sempre succede se il libro è bello sparisco da questo mondo ed entro in un altro.Sono sul pianeta Shada quando il corpo mi richiama indietro, l&039;aria sul mio pianeta di origine è cambiata.Lui è per terra, con la schiena appoggiata agli sgabelli, lei al suo fianco che gli carezza la testa.Probabilmente un mancamento, l&039;immagine di madre è sempre più forte. Deve essere successo non da molto, la gente si è tutta allontanata creando un vuoto come se lui avesse la peste e guarda.Metto via il Kindle e faccio per chiedergli se hanno bisogno ma anche io esito, la mia testa sta raccogliendo ancora dati e come mi capita quando improvviso a teatro il mio corpo vuole andare in una direzione ma la mia mente lo ferma per capire. Ci fosse stato Marco mi avrebbe detto che il mio sentire era chiaro ma ho esitato è &034;sono morto&034;.La signora in piedi al suo fianco, dall&039;altro lato rispetto alla madre/moglie agisce.Ha 55/60 anni, italiana, vestita da lavoro in ufficio, trasmette distacco e posizione sociale buona.Guarda lei e dice pratica &034;lo mettiamo seduto? Vuole una mano a tirarlo su?&034;Lo fa e risolve la situazione.La vita che si era fermata torna a scorrere. Sento di aver perso un momento, non per mettermi in mostra, per aiutare ef io mi sento &034;sbagliato&034; per non esserci stato quando un essere umano aveva bisogno.