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Le &034;nuove&034; metropolitane di Milano sono belle, sono un unico vagone che parte dall&039;inizio alla fine del treno e quando arrivano al capolinea non si devono neanche girare, sono dei serpenti a due teste che scorrono sui binari, avanti e indietro.E dentro ai serpenti ci sono persone, ed ognuna ha una sua storia.Portano riviste, libri, cellulari e biciclette.Producono risate, urla, sospiri e sbadigli.Emanano profumi, scoregge (silenziose ma spesso fetenti), aliti ed esclusi da ascelle &034;importanti&034;.Lanciano sorrisi, sguardi, parole e silenzi.Ogni persona è una storia, ogni incontro, scontro, fuga o ritorno è una storia nella storia.Su una sola corsa della metropolitana ci sono migliaia di storie e non basterebbe una vita per conoscerle tutte.Però è bello guardare e vedere, ascoltare e sentire perché c&039;è sempre da imparare no?metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

Scarpe Antinfortunistiche, zainetto, pantaloncini corti.Seduto In mezzo a persone perse nei loro giornali, cellulari o semplicemente pensieri.Anche lui ha un cellulare in mano ma legge, legge e prega.Silenziosamente, con parole appena accennate, socchiudendo le labbra.E la mia mente malata, o meglio la mente che questo mondo moderno cerca di fare ammalare, per un attimo ha pensato: &034;Non sarà un estremista?&034; Solo perché stava pregando.Non l&039;ho fatto apposta, è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, figlio della paura e del terrore che ogni giorno ci arriva da ogni parte del mondo, un terrore sia reale che pilotato dai media.Mi sono pentito subito: un uomo che prega, soprattutto se lo fa in una metropolitana per se stesso e per il suo Dio e non in una chiesa per farsi vedere (e poi magari appena uscito dalla chiesa butta odio sugli extracomuni, rom, gay, ecc.) Lo fa perché ci crede.E probabilmente è molto meglio di molti altri.Non ha disturbato, non ha ostentato, non ha chiesto nulla.E va bene così.metropolitana Milano vitadapendolare metro treno train storieinmetro storiedituttiigiorni

sabatosera sera, sono in tanti.Salgono tutti insieme, al capolinea come me.Sono giovani, più di 18anni, meno di non lo so: non riesco a dare bene l&039;età a questa generazione così diversa da me e dalla mia.Occupano buona parte dello scompartimento, sono equamente distribuiti tra i due sessi.Le ragazze sono &034;in tiro&034; come direbbe Ligabue, quasi tutte in Totalblack, è fanno la gara a chi copre meno pelle.I ragazzi sono sboroni e rumorosi, fanno i galletti per farsi notare, ci sono correnti di sguardi, che possano tra di loro, parole non dette e gesti esagerati.Una bottiglia di vino che passa dall&039;uno all&039;altro, sostituita poi da una di amaro… Anche le ragazze bevono, non tutte, una fa finta, io seduto di fronte me ne accorgo, loro forse no.E poi arriva Lui.Si libera un posto di fianco a Lei e ci si fionda.Si siede.Si &034;svacca&034;.All&039;inizio sembra un giovane che vuole occupare il suo spazio nel mondo, è ne vuole prendere quanto più possibile.Poi piano piano si capisce che il suo allargamento è mirato: lo porta sempre più a contatto con Lei che pur parlando con le amiche e pur facendo finta di nulla non disdegna.Si toccano le gambe, le mani, i fianchi… eppure non si parlano, se si guardano è quasi per sbaglio.Si cercano, lo fanno di nascosto anche se è chiaro che tutti i loro amici lo sanno.Una danza di corteggiamento discreta e per questo ancora più evidente.Ho sorriso tanto.

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E non abbiam bisogno di parole… fortunato Depero Campari 1926

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Una serata tra amici

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